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22 marzo 2012

Processo di scrittura

di redattorediturnob

PROCESSO di SCRITTURA

Sarà la nostra guida al fine di realizzare la nostra proposta di progetto.

Un tempo nessuno avrebbe mai pensato che la scrittura potesse diventare un argomento didattico, ma parlare di processo di scrittura e pensare di poterlo descrivere è stata la svolta decisiva: se posso descriverlo posso anche far sì che sia riproducibile; quindi la scrittura è insegnabile.

Questo non significa che non esistano doti innate o che non si possano migliorare le proprie capacità attraverso ad esempio la lettura, ma con l’aiuto del percorso didattico, è possibile fornire strumenti e conoscenze sufficienti a tutti per il raggiungimento di un livello soddisfacente.

FASI:

  1. PROGETTAZIONE
  2. STESURA
  3. REVISIONE

Le fasi 1 e 3 sono fondamentali, ma spesso poco considerate.

La tripartizione è di per sé astratta in realtà perché sono fasi che si possono ripresentare durante la stesura del testo, non c’è un andamento lineare.

FASE 1:

Definizione del contesto della situazione comunicativa:

–        ARGOMENTO (cosa voglio/devo dire, confini entro i quali devo stare)

–        SCOPO (cosa voglio/mi è chiesto di ottenere)

–        DESTINATARIO

(vedi es. “Diverse situazioni comunicative”)

Valutazione dei vincoli del contesto:

–        Scadenza

–        Carta/web

–        Lunghezza

–        Lavoro di gruppo (es. il lavoro risultante deve essere omogeneo, dobbiamo usare gli stessi strumenti) o individuale

Devo cercare di ottenere il maggior numero di informazioni possibili.

Definizione dei contenuti e della struttura del testo:

–        SCALETTA: è il punto di arrivo della progettazione del testo, può essere il momento in cui il progetto “esce fuori” cioè lo mostro, lo sottopongo a revisione.

Per arrivare alla scaletta ci sono due metodi:

      1.  TOP-DOWN: parto dalla scaletta, uso la struttura come guida per la definizione dei contenuti, è il metodo giusto da usare quando ho già una struttura rigida definita o degli ambiti precisi. Esempio più estremo: compilazione di un modulo.

     2.  BOTTOM-UP: mi faccio guidare dai contenuti, metto insieme i contenuti simili e comincio a salire per arrivare alla struttura, in genere questo metodo consente di arrivare a soluzioni più originali.

Quale metodo usare? Dipende anche dalle nostre capacità cognitive e creative.

Ci è permesso anche, tenendo ferma la struttura, di lavorare in modalità Bottom-Up tenendo presente quali sono i contenitori/confini entro cui muoversi; ciò implica un certo grado di libertà che sarà comunque un po’ limitata: sappiamo quale sarà la struttura di massima ma al suo interno possiamo decidere noi come organizzarci.

(vedi es. “Brainstorming”)